Ogni tanto, come le sirene, devo prendere il largo e inabissarmi. Rigenerare le batterie umane per tornare poi a riva splendente.
Le gocce su di me hanno sempre un effetto sorprendente. Ripeto il mantra dei miei inconfessabili desideri e ne sento addosso il respiro caldo. Guardo, bagnata, il cielo e sento quel brivido lungo la schiena delle sensazioni febbrili…
Mi allontano per tornare più emozionata e eccitata che mai. Mi allontano per lasciarvi la mia scia di verità e sogno. Mi allontano per prendere un altro morso di vita, altrove. Mi allontano perché voglio farvi montare il desiderio.
Ogni tanto, come le sirene, devo prendere il largo e inabissarmi. Andare a cercare il bandolo della matassa per poi urlare evviva.
Gioco, nella rete, tra gli spruzzi. Cascate di pensieri e ricordi che danzano tra i chiaroscuri. Mi fermo, raccolta nella mia intimità e bacio i sogni, uno a uno. Che loro non mi lasciano, non mi lasciano mai. Hanno bisogno di me, mi reclamano, come le acque. E io mi sciolgo, ebbra.
Ogni tanto, come le sirene, devo prendere il largo e inabissarmi. Sono piccole, irriverenti, fughe. Vado là dove mi porta l’impulso dei miei segreti. Giorni, pochi giorni. Il tempo di percepire che vi manco poi riappaio. E quando riappaio vi voglio tutti pronti. Pronti.