Godere è una necessità primaria!

Sabato 23 novembre 2019

Ho un rapporto matematico, con il godimento. Godo molto. Faccio godere molto. E l’incognita resta sempre quanto più potrò godere e far godere. Ancora. Oltre. In misura maggiore. SERENA KEY

 
Se ho perduto i miei giorni nella voluttà, rendimeli, gran dio,
 perché possa riperderli ancora
(Julien Offray de La Mettrie)



Ciascuno gode come vuole e può. 
Ciascuno ha il diritto e il dovere di cercare di godere, di godere come più gli piace, di godere quanto più gli è possibile.
 
 
Senza piacere non vi è vita; la lotta per il piacere è la lotta per la vita.
(Friedrich Nietzsche)


 
Riflettendo di libertà, è chiaro che taluni possano dedicarsi alle passioni carnali e altri possano preferire le sbornie di spirito o le abbuffate di cibo. Che a qualcuno sia caro il sublime e sensuale pensiero della propria intima, originale ed esclusiva sfrenatezza e che ad altri venga in affetto invece una sorta di languida e romantica esplorazione di altre pieghe della vita.

Curiosamente vi è anche chi gode ad osservare, a ripetere pedestremente le inclinazioni altrui o a imitarne e scimmiottarne le gesta. Quasi non potesse produrre desideri e dedizioni autonome, insegue un modello nella speranza che ciò sia fonte di godimento. Forse addirittura lo è, chissà, nella vacua assenza di un fuoco proprio, forte e brillante. Peccato. Peccato che il mondo non sia del tutto popolato da creature che vogliono godere a modo loro, che sanno far godere a modo loro.

 
Il piacere è come certe droghe medicinali: per ottenere sempre lo stesso risultato bisogna raddoppiare la dose.
(Honoré de Balzac)


 
Io invece mi trovo nella condizione della esuberanza. Esuberanza di idee, esuberanza di pulsioni, esuberanza di voglie, esuberanza di fantasia.

Ho un rapporto matematico, con il godimento. Godo molto. Faccio godere molto. E l’incognita resta sempre quanto più potrò godere e far godere. Ancora. Oltre. In misura maggiore. La mia esuberanza, in fondo, non è che il fatale stato dell’erotismo in moto perpetuo.

Godo dell’unicità e nell’unicità. Io non ho paragoni, non saprei descrivere una somiglianza, forse non esiste in natura. Dovrebbe essere così per tutti gli umani, non credete? E qui che mi arrovello. Perché non la tirano fuori tutti, l’unicità?

Perché il nettare del godimento non si spande in infinite forme, colori, odori, gesti, voci? 
Mi arrovello ma poi sorrido, intenta a cogliere un altro guizzo che si insinua scabroso, impenitente e capriccioso, nelle mie smanie…

 
Sicuramente un Re che ama il piacere è meno pericoloso 
di uno che ama la gloria.
(Nancy Mitford)


 
Il meraviglioso principio di Nancy Mitford vale anche per le Regine, ne sono certa. D’altra parte chi è gaio e fiero del suo amore per il piacere a un certo punto vede spuntare, non richiesta ed inseguita, pure la gloria!




 
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Data della richiesta: 24/11/2019 07:40:31
Titolo: Godere è una necessità primaria!
Commento:
Gentile Serena, io vengo da te (quelle rare volte che capiti dalle mie parti) appunto perchè voglio godere in un modo nuovo, che non ho mai provato in passato. Allora tendo ad affidarmi al tuo intuito, perchè tu sembri sapere meglio di me che tipo di piacere mi voglio prendere in quel momento. Una volta che la tua fervida fantasia è innescata io cerco semplicemente di mantenere la tua stessa velocità di pensiero Tuo, Georges
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Data della richiesta: 25/11/2019 10:36:33
Titolo: Godere è una necessità primaria!
Commento:
Godere si ...godere nei modi che Tu vuoi e che solo Tu sai ....parole pensieri movimenti che fanno in modo che i godimenti con Te sono Unici e Ineguagliabili . Sale
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Data della richiesta: 05/01/2020 19:23:41
Titolo: Godere è una necessità primaria!
Commento:
Ognuno impara a godere come meglio crede,
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Data della richiesta: 18/11/2020 23:49:45
Titolo: Godere è una necessità primaria!
Commento:
Godere è una necessità primaria. Dovrebbe essere il postulato basilare della nostra vita, che troppe volte trascuriamo colpevolmente. Troppo presi dal logorio della quotidianità, o forse da quel retaggio ascetico-religioso che in qualche modo sopravvive nei nostri meandri più nascosti, come se la rinuncia al godimento fosse prodromo di una futura ricompensa, spirituale e, perchè no, anche meno.. Godere, in tutti modi di cui è possibile beneficiare. Che sia a letto, a tavola, al cinema, di fronte alla vetrina di un negozio, davanti al mare in tempesta oppure dinanzi a un placido tramonto, su una spiaggia assolata o su una vetta innevata. Certo, il godimento sessuale è ciò che associamo quasi per direttissima alla parola godere... Proprio perchè è una componente essenziale delle nostre vite. Pertanto va ricercato come degli ossessi. Ma non per lussuria o per ninfomania. E' una semplice questione di vita. Godere è una necessita primaria. Ma sono profondamente convinto che sia possibile con la giusta compagnia. Talvolta capita di beccarla. Peccato che sia raro. Amaranto
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