Suggestioni erotiche

Martedì 31 luglio 2018

“È per l'erotismo come per la danza: uno dei partner s'incarica sempre di condurre l'altro” (Milan Kundera)

 
 
Sento le note del tango. Sento gli occhi che si penetrano, i profumi che si mischiano, i corpi che si possiedono.

Sento la sensualità che si fa movimento, emozione, incanto. Sento i pensieri che non stanno nella pelle, seguono il ritmo, fanno l’amore. Sono labbra, mani, fianchi, gambe che volteggiano sull’istinto, rapite da una magia che guida fino a inebriare lo spirito.

Sento la danza dei miei capricci che mi arrossa il viso. Sento i suoni che abbracciano e incalzano. Sento l’aria che mi appiccica un brivido addosso. Sento che sto per cedere a quel richiamo, sento che sto per affidarmi a quelle braccia.


Sono attimi, attimi di dolcezza e impazienza.
Ogni passo mi ricorda una sensazione, ogni passo mi invita alla voglia, ogni passo è un racconto. Ogni passo è un gioco che si insinua tra i bisogni e le fantasie. Mi porta, mi lascia, mi avvolge, mi turba.

Sono vibrazioni, vibrazioni di intimità. Un’intimità che si esprime, compiaciuta, passionale, disinibita. È questa la forza elegante e primitiva di un’armonia che trascina, solleva da terra, porta a vagare tra nuvole di poesia e piacere. Una libidine sfrenatamente perfetta, acqua cadenzata, scarica di fulmini, bagno di rugiada. Un tumulto che bisbiglia, un candore che esplode.

Sento i muscoli tesi, pronti. Sento i desideri che si fanno voraci. Nella notte le luci rosse si accendono, si accendono per noi. Si accendono per gli amanti che seguono estasiati lo spartito, fusi nell’indecente e sfavillante bellezza della gioia che si compie. 


Condotta, stremata, beata.
Sublime. Apro gli occhi, non c’è nessuna pista da ballo ma che importa? Le suggestioni erotiche sono musica e danza. Sono sempre musica e danza.

 

 
 
 



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Data della richiesta: 31/07/2018 23:48:47
Commento:
Intrigante e coinvolgente...
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Data della richiesta: 01/08/2018 07:57:48
Commento:
Sei splendidamente unica e rara . Grazie di esistere, Ludo
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Data della richiesta: 13/08/2018 14:33:12
Commento:
"Sul Tango, verso l'ultimo limite del desiderio", titola Carmine Saviano, giornalista, fratello di Roberto, parlando di Sul Tango - L'improvvisazione intima - libro di Davide Sparti. Perché quella danza è frutto di un ritmo che trae forza da una condizione di sradicamento: quella dei migranti italiani in Argentina a metà dell'ottocento, quella delle popolazioni di origine africana che costrette nel Paese Sudamericano trasudavano estraneità e alienazione, quella dei gauchos che dalle campagne dell'entroterra argentino si riversano nelle città di mare, abbandonando tutto e ritrovandosi abbandonati nelle metropoli, stranieri nella propria terra. Il Tango come veicolo del sottoproletariato urbano per ritrovare comunità, per ristabilire il senso di appartenenza perduto. Un viaggio, quello proposto da Sparti, che ha lo stesso fascino dell'oggetto che tratta. L'uso della fenomenologia della percezione come lente per cogliere nei movimenti del Tango una costante ricerca di senso; Wittgenstein e le sue voci consonanti per ritrovare la chiave d'accesso a quell'empatia che si stabilisce tra chi danza insieme; il non finito, l'apertura costante generata da quei corpi, dal contatto (non agonistico e non sessuale) tra la carne e il desiderio di chi balla. Senza dimenticare il fondo oscuro, misterioso, nascosto dietro ogni movimento: il Tango come "pensiero triste che si balla", la possibilità di fallire, di non leggere in modo corretto il corpo dell'altro. Come uno specchio su quella che potrebbe essere la dinamica della vita tout-court: desideri perennemente esposti alla possibilità di fallire." Solo copio e incollo, dici? No, non solo. Sposo. Sposo quello che hai scritto tu con trasporto, intima, intima-mente, coniugando sogni, desiderio e piacere, e quanto ha scritto questo Davide Sparti. Cosa aggiungo di mio? Che forse è l'unico ballo che ha un senso, pare quasi una sfida, è un corteggiare stretto l'altro, che a sua volta ti marca, un'apparente leggerezza che invece non è. Una allegoria della vita, una forma di libertà, di rivalsa. È voglia, desiderio, curiosità, è un voler vedere fin dove ti spingi, è un aspettarsi, è curiosarsi, annusarsi. E poi che sia ciò che sarà . Ciao Serena, buon Ferragosto, Marco
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