Un tram che si chiama desiderio

Giovedì 1 dicembre 2016

"Ardere di desiderio e tacere è la più grande punizione che possiamo infliggere a noi stessi" (Federico García Lorca)

 
Un tram che si chiama Desiderio è stato un signor film della sensualità, ma anche un pugno nello stomaco. Forte e duro.

Il dramma del marchio e della censura nasce dalla castrazione del desiderio…

Dal giudizio, feroce, di chi non è felice di quel che ha e di quel che è.

Si finisce per aggredire chi ha il coraggio di viverlo anziché tacerlo, il desiderio. Si addita quello che non si ha la forza di godere. E si sprecano energie in condanne invece di impiegarle in piacere. Non tutto è morale, è vero.

Ad esempio non lo è il perfido, maligno accanimento isterico e invidioso.
 
 





Serena Key  .  Venezia Backstage  30/11/2016


 

Lascia un commento

Grazie! Il tuo messaggio è stato inviato. Qualcosa non ha funzionato, riprova più tardi. Captcha sbagliato.